Nel paese di Zanica vivono due famiglie: quella degli Sgobù e quella dei Söcalónga. Gli Sgobù sono grandi lavoratori e grandi risparmiatori; i Söcalónga sono invece dei lazzaroni e pensano solo a riempirsi lo stomaco. Accade però che Gigetta, figlia di Ubaldo Sgobù, si innamori di Gioppeo Söcalónga. Lui non vuole saperne, ma lei riesce a conquistarlo prendendolo… per la gola con una filza di cotechini. Ubaldo, che si oppone con tutte le sue forze all’amore fra i due giovani, alla fine dovrà rassegnarsi e tutto si concluderà nel migliore (o quasi) dei modi.
Nella vicenda si inserisce Alì Balù, un mago venuto dall’Oriente per vendere i suoi efficacissimi filtri magici, i quali, usati in modo poco corretto, finiranno per causare grossi pasticci. Sarà proprio Alì Balù a predire, nella discendenza di Gigetta e Gioppeo, la nascita di Gioppino.
La commedia, ambientata nel XVI secolo, permetterà anche di scoprire qual è la vera origine dei gozzi del simpatico personaggio bergamasco.
(Gioppino è il personaggio più rappresentativo della tradizione popolare bergamasca ed è il protagonista assoluto del teatro dei burattini di Bergamo e provincia; la sua caratteristica principale sono tre vistosi gozzi)