Una famiglia di Zanica affitta il castello di Malpaga per passarvi le vacanze estive. Venuto a conoscenza di ciò, Bartolomeo Colleoni, che sta scontando le sue colpe in purgatorio, chiede ed ottiene il permesso di ritornare per tre giorni sulla terra – accompagnato dalla moglie Tisbe, da un gruppo di soldati e da alcuni personaggi di corte – allo scopo di difendere il castello da quelli che lui considera “invasori”. Finirà però per fare amicizia con i villeggianti, in particolare con nonno Guglielmo, al quale affiderà l’incarico di riferire a tutti gli Zanichesi che Gioppino non è una persona di cui ci si debba vergognare, anzi… Capirà inoltre che il vero colpevole dell’”invasione” è il sindaco di Cavernago, che ha dato in affitto il castello, e troverà il modo per farsi garantire che nessun altro intruso verrà a violare la sua dimora.
Mentre tutto questo accade, Oreste, il capofamiglia dei villeggianti, cerca un presunto tesoro che a suo parere è sepolto nel castello. In effetti il Colleoni ne conferma l’esistenza: si tratta di un servizio di posate d’oro utilizzate durante i banchetti in onore del re Cristiano I di Danimarca, che nel 1474 fece visita al castello di Malpaga. Qualcuno riuscirà ad impossessarsi di quel tesoro?